Nei giorni 5, 6, 7 e 8 luglio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo.
Sarà l’occasione per un vero rinnovo, come da anni non se ne presentava più l’occasione in Provincia per la categoria, così mi sono chiesto cosa potrà essere il rinnovamento che ne scaturirà.

Ogni volta che si apre un nuovo spiraglio e ci si trova in un punto di equilibrio instabile, necessita avere una capacità di saper leggere chiaramente le situazioni per saperle governare e ricondurre ad un equilibrio stabile, senza gesti istintivi che possono portarci all’errore e farci cadere rovinosamente.
Il rinnovamento non sarà avere un consiglio di sole persone esperte, o di sole donne, o di soli giovani, o cambiando i volti ma riproponendo il solito schema del solito gruppo: il rinnovamento sarà saper premiare con il voto chi porta competenze e capacità.
Nella situazione attuale, il rinnovamento si può solo ottenere appoggiando chi, nonostante tutto e tutti, lavora quotidianamente in un’ottica di gruppo, di insieme aperto che non pone limiti di età, di sesso, di formazione o di altro che si voglia presentare come discriminante per autoindicarsi come una parte diversa (e quindi automaticamente migliore?!), separata dalle altre.
Serve collaborazione, bisogna farlo all’interno del sistema ordinistico e nel rapporto con la società: noi ingegneri non siamo una parte della società a sè stante, diversa, separata, ma siamo un pezzo che deve dare il proprio contributo equilibrato come una tessera di un mosaico, concetto che la nostra categoria sembra avere dimenticato da tempo.
Ciò che è veramente innovativo oggigiorno è la pazienza, il lavoro, la fatica, il merito: qualità e caratteristiche antiche che tornano per differenziare chi ne fa un valore.
Sono anche convinto che dalle urne delle elezioni di questo nostro Ordine al margine Nord dell’Italia, verrà fuori un messaggio ben più ampio sulla possibilità della nostra società, dell’Italia e degli italiani, di saper vedere e riconoscere il futuro o meno, dell’avere e del darsi o meno una possibilità di cambiamento vero, senza stereotipi, suggestioni e/o condizionamenti culturali.
Il nostro gruppo ha iniziato un’opera laboriosa di rinnovamento e di dinamismo ormai quattro anni fa, all’interno dell’Ordine, affrontando mille problemi, per poi individuare la necessità di stringerci in Associazione per assumere una forza corale, dialogante ed aperta per lo sviluppo della professione di Ingegnere nella provincia di Cuneo a partire da forze fresche e giovani: non siamo però mai stati autoreferenziali e non lo saremo mai.
Abbiamo non solo accolto, ma deliberatamente cercato, chi poteva cogliere degli aspetti differenti della professione; ci siamo avvicinati a chi ha una forte esperienza come i Nostri Soci Onorari Alessandro De Stefano e Sebastiano Teresio Sordo, abbiamo accettato le critiche e sempre cercato di migliorare, ma mai abbiamo voluto indicare di essere “quelli giusti” solamente perchè giovani: non sarebbe un motivo valido e neppure sufficiente.
Come non ha senso autoindicarsi come esperti e di continuità: continuità, tra l’altro, di un qualcosa che non funziona bene.
Abbiamo deciso di lanciarci e portare la nostra capacità e competenza dentro l’Ordine: abbiamo deciso questo quattro anni fa, ma non ci siamo riusciti con il continuo impegno al dialogo con chi “guidava” la categoria in questo periodo.
Abbiamo cercato anche un’integrazione, ma è stata rifiutata, così ora vorremmo inserirci per operare laboriosamente con il sostegno dei colleghi che credono in noi sulla base di un impegno che ci ha visto sempre annunciare ciò che avremmo fatto e mantenuto.
Abbiamo portato a Cuneo dei Relatori internazionali, il Politecnico di Torino, la Columbia University di New York, la Formula 1, l’Inarsind, la comunicazione ed il “marketing” sulla professione, l’interesse sull’ingegneria, lo stimolo a far meglio e abbiamo creato una numerosa Associazione, che ci invidiano in molti in giro per l’Italia, e che è fonte di curiosità e di interesse addirittura per il C.N.I..
Vogliamo portare questa voglia di fare, questa serietà e solidità con il contributo di forze che condividono il Nostro approccio e la Nostra mentalità pur non essendo parte dell’Associazione.
Noi non facciamo promesse, ma individuiamo obbiettivi da raggiungere che perseguiamo.
Noi non indichiamo un rinnovamento di superficie ed esteriore, ma un rinnovamento profondo nei fatti, nelle idee.
Noi proponiamo un modello che va oltre i soliti schemi, triti e stanchi, ma che qualcuno vorrebbe nuovamente portare alla ribalta per rappresentare, in definitiva, solo se stesso.
Il nostro interesse è fare attivamente, giorno per giorno, ciò che serve: se così non fosse, avremmo fatto come molti altri che si presentano un mese prima delle elezioni per cercare di raccogliere un consenso dell’ultimo minuto.
Sono convinto, mi auguro, che sia l’impegno ciò che vogliano gli iscritti dal prossimo Consiglio Direttivo dell’Ordine: noi abbiamo deciso di impegnarci tre-quattro anni fa portando avanti un progetto che avrà seguito anche dopo il momento elettorale, qualsiasi sia il risultato, che comunque auspichiamo sia favorevole per la lista INGranda che nasce dalla Nostra Associazione con l’inserimento di persone esterne con qualche primavera in più sulle spalle, ma che condividono la necessità di un vero rinnovo.

Siamo a disposizione.