Le Criticità
L’ORDINE
PARCELLE
ITINERANTE
COLLABORAZIONE
FORMAZIONE
VALORE
TUTELA
L’INGEGNERE
CONDIVISIONE
INGranda, Ingegneri nella granda che pensano alla grande.
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INGrandiamo le opportunità ed i servizi dell'ordine.
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INGraniamo una nuova marcia verso il futuro.
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L’ORDINE
QUAL E’ IL RUOLO DELL’ORDINE?
Dov’è la tutela verso i professionisti consapevoli e qualificati in riferimento al controllo della formazione e delle parcelle?
Se l’Ordine non vigila sulla deontologia e correttezza degli iscritti, per la tutela della professione e dei committenti, il suo ruolo viene a mancare: gli enti predisposti al controllo, specie quelli molto piccoli come molti comuni della nostra Provincia, non riescono a controllare i documenti consegnati ed hanno una variabilità troppo ampia nelle prassi di deposito delle istanze che a volte sconfinano anche nell’illegalità.
Bisogna ristabilire un equilibrio nell’asimmeria informativa fra committenti ed ingegneri, in modo da far risaltare i professionisti che lavorano consapevolmente ed in modo deontologicamente corretto.
E’ necessario attuare un’azione di comunicazione pubblica e “marketing” sull’ingegnere, in modo da avvicinarlo alle persone che potranno usufruire dei servizi che offre la nostra professione.
Si deve intervenire anche sull’offerta informativa dell’Ordine: bisogna comunicare meglio e maggiormente. Bisogna essere appetibili.
Servono delle indicazioni che permettano di verificare il doppio rapporto qualità/prezzo/valore ed aumentare l’affidabilità di chi usufruisce del lavoro degli ingegneri in relazione ai pagamenti come espressione dell’autorevolezza della categoria.
PARCELLE
TUTELA DELLE PARCELLE: L’INGEGNERE E’ “RICHIESTO” PERCHE’ PAGATO POCO?.
L’investimento di tempo e di fatica nella formazione, oltre all’accumulare esperienza lavorativa, pare non essere valutato ed apprezzato, così come la garanzia e la tutela della sicurezza data da una prestazione professionale di qualità.
I prezzi sono bassi perchè vi è una grande dispersione di liberi professionisti singoli che non riescono a trovare un sistema che permette di integrarsi con altri e formare delle strutture professionali più efficienti e di maggiori dimensioni.
Bisogna favorire la collaborazione e la crescita dei professionisti, coinvolgendo attivamente anche le giovani leve, per evitare che diventino competitors in un mercato sempre più difficile: serve una visione del lavoro e dell’economia collaborativa anziché competitiva.
E’ necessario uno scambio ed un confronto fra colleghi sulla qualità, valore, costo e, di conseguenza, prezzo del prodotto del lavoro di ingegneria in modo da evitare distorsioni del “mercato” professionale.
E’ necessaria una formazione tempestiva per dare a tutti gli strumenti per capire quale impegno e responsabilità ha effettivamente il lavoro e vederlo riconosciuto come compenso professionale.
ITINERANTE
LA NOSTRA E’ LA PROVINCIA GRANDA: BISOGNA AVERE UN ORDINE ITINERANTE.
Occorre un Ordine dinamico ed itinerante sul territorio per poter raggiungere tutti gli iscritti: l’Ordine deve far sentire la propria presenza e vicinanza agli ingegneri che non devono trovarsi soli ed isolati soprattutto nelle zone più lontane dal capoluogo.
L’Ordine dovrà portare in tutta la provincia non solamente gli eventi formativi, ma anche la propria influenza con la propria presenza fisica, per facilitare le attività dei singoli: questo costituirà una sorta di presidio territoriale, che oggi manca.
COLLABORAZIONE
MANCA LA COLLABORAZIONE TRA GLI ORDINI DELLA NOSTRA REGIONE IN SPECIAL MODO PER TAMPONARE E/O TENTARE DI RISOLVERE LA QUESTIONE DELLA ZONA DI ALBA.
Rafforzare la collaborazione tra Ordini di differenti province all’interno della nostra Regione, in modo da risolvere lo scollamento delle zone più distanti al capoluogo integrando e coordinando i servizi di Ordini Territoriali limitrofi. L’Ordine dovrebbe essere promotore di un obbiettivo per la categoria e dare un indirizzo verso cui tendere con la formazione e le varie attività. Se un Ordine non riesce a svolgere questa funzione autonomamente, allora deve unirsi con Ordini diversi nella stessa provincia o fra Ordini omologhi in diverse province, oltre al lavoro della Federazione.
FORMAZIONE
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE HA PROPOSTE DI LIVELLO BASSO E RIPETITIVO.
Bisogna alzare la qualità della formazione, perlomeno con un evento di grande richiamo ogni trimestre per ogni settore ed avere una serie di altri eventi formativi complementari, con un preciso piano didattico e di indirizzo.
La formazione deve costituire una cultura comune trasversale ed aperta a tutti, in modo da creare un substrato sociale e lavorativo in cui l’ingegnere possa inserirsi lavorando serenamente ed autorevolmente.
VALORE
POCA RICONOSCIBILITA’ DEL VALORE DELL’INGEGNERE DA PARTE DELLA SOCIETA’.
L’Ingegnere è colui che pensa l’opera e il prodotto che poi è realizzato da altri: in alcuni settori chi realizza risulta socialmente più autorizzato del professionista a individuare le scelte progettuali, nonostante le responsabilità di legge.
Bisogna essere specializzati, che non vuol dire fare una cosa sola, bensì fare bene e conoscere a fondo ciò che si svolge con una cultura comune di base.
TUTELA
TUTELA DELLA CATEGORIA CON EMANCIPAZIONE DELL’ABILITA’ DELL’INGEGNERE DALLA BUROCRAZIA.
La burocrazia ci dà lavoro, ma molto spesso il cliente la vede come presa in giro o come lavoro “inventato”. La visione della società sulla nostra categoria non aiuta: bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica, partendo dal pretesto degli eventi calamitosi che catalizzano l’attenzione su temi afferenti l’ingegneria, per far capire il valore del lavoro dell’ingegnere (che non è considerabile solamente come un costo imposto) e come questo possa influenzare la vita quotidiana di tutti.
L’INGEGNERE
SPESSO CI FACCIAMO MALE DA SOLI. (IL MAGGIOR PROBLEMA DEGLI INGEGNERI SONO GLI INGEGNERI STESSI).
Non può esserci riconoscimento del valore del lavoro dell’ingegnere, se non ci riconosciamo vicendevolmente, considerando il valore dei vari pezzi dell’ingegneria secondo un criterio di eguale anziché di uguale a noi stessi.
Stesso discorso per il ruolo della donna nell’ingegneria, a cui non è reso il giusto merito, che viene sempre filtrato in modo differente rispetto all’ingegnere uomo.
CONDIVISIONE
IL SOFTWARE COME STRUMENTO DI LAVORO CONDIVISO.
Nell’era digitale la qualità delle informazioni (applicabilità, affidabilità ed impatto) gioca un ruolo centrale: un confronto costruttivo tra professionisti è utile ad incrementare la qualità delle conoscenze e della produttività del lavoro.
La condivisione dell’investimento materiale e di apprendimento all’uso dei software tra i professionisti, può essere la chiave di un’ottimizzazione dei costi, attuabile anche con convenzioni con le software house da parte dell’Ente.
L’Ordine come espressione delle necessità dei professionisti potrebbe proporsi per accompagnare lo sviluppo dei software da parte delle aziende.