Annamaria Diotto, ingegnere civile edile, vive e lavora in Alba come libera professionista. Si occupa di progettazione e Direzione Lavori architettonica, strutturale nonché Sicurezza Cantieri nel settori civile e industriale.

Si laurea al Politecnico di Torino nel 1991 in Urbanistica con una tesi sullo sviluppo urbanistico Industriale della Città di Torino nel dopoguerra, con relatore il prof. ing. arch. Franco Mellano.

Dopo un anno di lavoro dipendente inizia l’attività in proprio iscrivendosi all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo nell’anno 1992.

I primi lavori, in collaborazione con studi tecnici del territorio albese, si riferiscono a Piani Regolatori Comunali.

Negli anni successivi il lavoro è affiancato allo studio presso ”Istituto Uomo e Ambiente” di Milano di Bioarchitettura e Bioecologia, discipline che supportano il lavoro di progettista con nozioni di un’architettura maggiormente vicina al territorio ed alla tradizione.

Queste conoscenze nel corso degli anni porteranno a condurre corsi ed incontri con vari Enti e regioni.

L’attività di libera professione ha permesso il contatto ed il lavoro con importanti realtà e società dell’area Albese, quale ad esempio l’Istituto Diocesano Sostentamento Clero per ristrutturazioni e consolidamento di edifici dedicati al culto o a destinazione produttiva e con l’Ospedale civile San Lazzaro di Alba la realizzazione delle strutture di alcuni reparti (UTIC, DEA …)

Infine, con il Sindacato CISL Scuola sono stati fatti progetti importanti in veste di relatore per corsi di aggiornamento del personale scolastico sulla Sicurezza Lavoro.

Negli ultimi anni, seguendo lo sviluppo del territorio, l’attività si è principalmente concentrata sulla Progettazione e Ristrutturazione di Cantine Vitivinicole e Costruzioni a destinazione Turistica-Ricettiva.

“Con questa candidatura voglio sostenere, e portare in primo piano, il riscontro diretto tra Ingegneri e Ordine, al fine di tentare di semplificare le molteplici esigenze e difficoltà della professione, tramite scambi di esperienze e concrete possibilità di collaborazioni e aggregazioni, con un sostegno particolare per l’area di Alba e delle Langhe. L’attenzione principale sarà quindi verso il superamento di individualismi, lavorando per l’unione e migliorando l’interazione, inoltre sarà necessario dare priorità alla formazione della figura dell’Ingegnere anche sul piano intellettuale e culturale creando corrispondenze tra i vari settori del sapere umano e non solamente nel settore tecnico-scientifico. Le parole d’ordine perciò saranno formazione, aggregazione e cultura.”